Pasquale de' Rossi, detto Pasqualino Rossi

Vicenza, 1639 – Roma, 1722

Noto soprattutto per la produzione di quadri con scene di genere di destinazione collezionistica, Pasqualino Rossi integra l'originaria formazione veneta, avvenuta probabilmente nell'ambito di Pietro Vecchia, con lo studio della pittura emiliana e di quella romana. Lo dimostra il persistente riferimento ai modelli di Antonio Allegri detto il Correggio e di Annibale Carracci, dai quali le opere della maturità derivano i toni luminosi e i morbidi effetti atmosferici. A Roma è presto ammesso al circolo dei Virtuosi del Pantheon e all'Accademia di San Luca e raccoglie riconoscimenti da parte delle famiglie più in vista, che gli richiedono opere di piccolo formato con lezioni di cucito, prove di canto e scene di concerto, oppure con singole figure di mendicanti, fumatori di pipa, donne intente al cucito. Malgrado il successo presso gli ambienti collezionistici (Gaspar Méndez de Haro y Guzman, VII marchese del Carpio, ambasciatore spagnolo presso la Santa Sede e poi viceré di Napoli, aveva raccolto una quarantina di suoi dipinti), l'artista non rinunciò alle commissioni ecclesiastiche, così che sue pale d'altare si trovano nelle chiese romane di Santa Maria del Popolo, di Santa Maria in Aracoeli e di San Carlo al Corso. Di grande interesse è inoltre la concentrazione di quadri d'altare nelle Marche, tra Fabriano e Serra San Quirico; opere della piena maturità, risalenti agli anni Settanta.