Cristo in pietà sorretto da Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea con due angeli dolenti
Identificata da Andrea G. De Marchi (2002) che l'ha pertinentemente riferita a Filippo da Verona, la tela ben si colloca accanto alla pala della Pinacoteca di Fabriano (1514) e a quella consegnata dall'artista alla chiesa di San Pietro di Modena entro il 1522, come pure al San Francesco delle Collezioni Comunali d'arte di Bologna e al San Giovanni Evangelista della Pinacoteca Comunale di Ravenna; opere caratterizzate da un'interpretazione settentrionale della cultura raffaellesca, che denuncia contatti con l'irrequietezza formale di Amico Aspertini e di Dosso Dossi.