Sant'Onofrio
Proveniente dal convento delle Cappuccine di Cesena, è tra i primi dipinti pervenuti all'Istituto di credito cesenate. Presenta l'eremita sant'Onofrio incolto e inselvatichito, rivestito di un perizoma di foglie e appoggiato a un bastone, nella visione del crocifisso, con la corona del rosario tra le mani. Lo attorniano il teschio, il libro e il corvo con la quotidiana razione di pane nel becco, mentre a terra sono abbandonati i simboli regali della corona e dello scettro. La tavolozza bruna, dai toni bruciati, ricorda le gamme cromatiche predilette da Giuseppe Maria Crespi e richiama esperienze secentesche, anche se l'artista, parmense di origine ma cesenate per adozione, al contrario esibisce, su altri versanti, una scoperta adesione alle luminose raffigurazioni aeree di gusto barocchetto, recependo l'insegnamento di Corrado Giaquinto. La tela è databile attorno al 1770.