Coda Benedetto

documentato a Rimini dal 1495 al 1533

L’attività di Benedetto Coda, del figlio Bartolomeo e di altri membri della famiglia diffonde, nella prima metà del Cinquecento e oltre, una notevole quantità di opere, tutte segnate da tratti di arcaismo devozionale, su un territorio che i nuovi ritrovamenti rivelano sempre più esteso. Da Rimini partono dipinti di grande e di piccolo formato, ed anche complessi polittici, per Ravenna, Cesena, Faenza, Urbino, Pennabilli, Pesaro e altre destinazioni, anche per centri al di là dell’Adriatico, mentre gli affreschi identificati a Spello, Monteoliveto Maggiore, Bologna, Cesena e in altre località confermano il carattere itinerante della bottega, di struttura rigidamente familiare.