ARTURO ALBERTI CONFERMATO ALLA GUIDA DI ROMAGNA SOLIDALE: “INTERVENTI PIÙ EFFICACI PER LA COMUNITÀ GRAZIE AL COORDINAMENTO FRA LE FONDAZIONI”

 

Pediatra amatissimo da generazioni di piccoli pazienti, una precoce vocazione alla solidarietà concreta che lo ha portato, poco dopo la laurea, a partire per il Congo come medico e poi, una volta tornato, a dare vita prima ad Avsi e poi a Romagna Solidale, Arturo Alberti è stato appena riconfermato alla presidenza di questa Fondazione, che guida fin dal 2010.

Dottor Alberti, possiamo dire che questa conferma vuole essere un segno di continuità nella vita della Fondazione o dobbiamo aspettarci novità nella gestione?

Sicuramente Romagna Solidale prosegue sulla strada intrapresa fin dalla sua nascita, guidata da due caratteristiche fondamentali: l’attenzione ai bisogni del territorio e la volontà di tradurla in aiuti fattivi. Ma per andare in questa direzione e ottenere i risultati che ci stanno a cuore, è indispensabile un sempre maggiore coinvolgimento dei nostri soci. Sono una cinquantina, e fra loro ci sono talenti e competenze importanti, che possono contribuire a rendere la nostra attività sempre più efficace e incisiva. Ci interessa ricevere l’apporto di tutti per il sostegno dell’attività, non solo in termini economici, pure importantissimi, ma anche in un’ottica di idee e progettualità. Per questo credo sia importante rafforzare il loro senso di appartenenza, e per farlo punteremo ad aumentare la comunicazione, in modo che tutti siano pienamente informati di tutte le scelte compiute e dell’attività svolta.

Su quali fronti sarà più impegnata Romagna Solidale nell’immediato futuro?

Ci sono alcuni temi che fanno parte del nostro DNA fin dall’inizio e su cui continueremo a lavorare. Penso al sostegno ai malati di Alzheimer, ai disabili e alle loro famiglie. L’esercito silenzioso dei cosiddetti caregiver si fa carico di un compito quotidiano enorme, fatto di responsabilità e fatica non solo fisica, ma anche psicologica, ma spesso è lasciato solo. Per questo uno degli impegni a cui teniamo di più è quello di offrire servizi (ad esempio mettendo a disposizione per alcune ore fisioterapisti e altre figure) che consentano ai famigliari delle persone malate o disabili momenti di sollievo.

Poi c’è il grande tema dei giovani e del lavoro: intendiamo favorire tutte quelle iniziative che permettono di sviluppare opportunità, anche innovative, per offrire risposte concrete ai ragazzi del nostro territorio in cerca di occupazione.

Infine, ma non ultimo per importanza, il sostegno alla salute, fronte su cui abbiamo spesso collaborato con le altre Fondazioni filantropiche cesenati, specialmente per l’acquisto di macchinari. Proprio in questo periodo siamo al lavoro per l’acquisizione di una ambulanza altamente attrezzata per consentire ai malati affetti da gravi patologie di poter essere spostati in modo agevole, senza compromettere le loro condizioni. Si tratta di un piccolo numero di malati che però non può essere dimenticato. Il mezzo sarà gestito operativamente dalla Misericordia Valle Savio e c’è già l’accordo con la Direzione sanitaria dell’Ausl Romagna per procedere.

In questi anni la collaborazione fra Romagna Solidale, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e Fondazione Orogel- Fruttadoro si è rafforzata, trovando una vera e propria formalizzazione nell’accordo siglato nel 2021. Come valuta il percorso compiuto insieme alle altre due Fondazioni?

Il giudizio è sicuramente positivo. La volontà di collaborare si è tradotta di un’importante azione di coordinamento, anche da un punto di vista metodologico. Attraverso incontri periodici incrociamo le varie domande di finanziamento, e questo ci permette di evitare sovrapposizioni, di adottare una linea condivisa nella scelta dei vari interventi, rendendoli così più efficaci. È chiaro poi che è più facile unire le forze per obiettivi particolarmente importanti. La validità di questo metodo si è dimostrata in modo evidente in occasione dell’alluvione: tutte e tre le Fondazioni si sono impegnate fortemente, e ognuna si dedicata a un particolare aspetto. Così, noi di Romagna Solidale, grazie al supporto di molte aziende ed enti, ci siamo concentrati sugli interventi di prima necessità rivolti alle famiglie, distribuendo buoni spesa e mettendo a disposizione fondi per l’acquisto di elettrodomestici. Abbiamo raggiunto in questo modo oltre 500 famiglie, mentre altri fondi sono stati destinati ad alcuni enti ad alcuni Enti che hanno subito ingenti danni. Invece, la Fondazione Carisp ha destinato gran parte delle sue risorse a interventi strutturali, come il ripristino del giardino nella zona dell’Ex Zuccherificio e delle mura dell’Abbazia del Monte, mentre la Fondazione Orolgel ha guardato alla situazione critica del comparto agricolo.

Più in generale, mi pare importante sottolineare che non c’è, né ci può essere, competizione fra le Fondazioni, ma una costante cooperazione fra le parti, per ottimizzare gli interventi al servizio della nostra comunità.