IL PROGETTO DI RESTAURO DEL CICLO DI AFFRESCHI DELL’ABBAZIA DEL MONTE

Gli affreschi che decorano la Sala capitolare dell’Abbazia del risalgono al sedicesimo secolo e sono opera del pittore Girolamo Marchesi, originario di Cotignola.

I dipinti occupano le quindici lunette alla base della volta, il tondo al centro della volta e il catino absidale. La decorazione è completata da una fascia a grottesca.

Nelle lunette sono raffigurati i dodici Apostoli, San Benedetto e i suoi discepoli San Mauro e San Placido; al centro della volta, invece, compare l’Assunzione al cielo di Maria mentre nel nicchione dell’abside è dipinta l’Incoronazione della Vergine.

Purtroppo, dopo cinque secoli, il ciclo pittorico si trova in una condizione di forte degrado e rischia di essere definitivamente compromesso se non si interviene urgentemente.

Vari i problemi riscontrati: sono state individuate ridipinture alteranti (probabilmente dovute a restauri impropri realizzati fra Ottocento e Novecento), ed è evidente un offuscamento della pellicola pittorica. Ma ciò che desta maggiore preoccupazione è la presenza di numerosi sollevamenti della superficie dipinta e, soprattutto, di distacchi di intonaco, che denunciano il concreto rischio di un imminente crollo. Questo significherebbe perdere per sempre questo prezioso patrimonio artistico e storico.

Di fronte a questa gravissima situazione, per scongiurare danni irreparabili, occorre procedere al restauro molto velocemente, in modo da consolidare le superfici e riuscire, così, a preservare gli affreschi. Ma mettere in cantiere questo intervento non significa solo mettere in sicurezza un bene storico-artistico di rilievo; vuol dire anche restituire alla comunità cesenate un patrimonio identitario profondamente radicato, restituendolo alla fruizione spirituale, culturale e turistica.

 

Il programma di intervento

Come sempre quando si mette mano a un bene antico e delicato – e a maggior ragione se le sue condizioni sono molto critiche, come in questo caso – l’intervento è complesso e articolato in varie fasi.

In prima battuta è necessario eseguire indagini preliminari e analisi diagnostiche approfondite per definire il progetto esecutivo di intervento.

A questa fase seguirà l’allestimento del cantiere, con la messa in sicurezza delle porzioni instabili di intonaco e la protezione temporanea delle superfici decorative. A quel punto partirà il restauro vero e proprio. A questo scopo sono stati interpellati quattro laboratori specializzati: le loro offerte saranno valutate da una commissione tecnica appositamente costituita. L’obiettivo è di avviare i lavori entro la fine del 2025.

L’obiettivo è chiaramente quello di restituire agli affreschi la stabilità e l’originale bellezza. Ma si punta anche a coinvolgere l’intera città, promuovendo un restauro ‘aperto al pubblico’ con la possibilità – se e quando sarà possibile – di visite guidate al cantiere per osservare in diretta l’attività dei restauratori e i progressi, e le varie fasi dell’intervento saranno documentate per offrirne un resoconto completo quando si arriverà al termine del percorso e gli affreschi restaurati saranno presentati alla città.