MENSA E FONDO DI SOLIDARIETA': INSIEME A CARITAS A SOSTEGNO DI CHI SI TROVA IN DIFFICOLTA'
L’inverno sta arrivando. Non è una citazione cinematografica (come sanno quelli che hanno seguito la serie “Il trono di spade), né una banale constatazione stagionale, ma una consapevolezza che, quest’anno più che mai, si carica di preoccupazione per chi, come la Caritas Diocesana è impegnata in prima linea per dare una mano a chi si trova in condizioni di particolare difficoltà. Mensa, case di accoglienza, servizio docce e indumenti, dispensa, centro di ascolto per aiutare a recuperare l’autonomia: è ampio il raggio d’azione, che si moltiplica con gli interventi capillari della rete delle Caritas parrocchiali. E sono tantissime le persone che ne beneficiano.
Già da diversi anni, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, insieme a Crédit Agricole, ha scelto di sostenere, la mensa. Inoltre, mette a disposizione della Caritas diocesana le risorse del fondo di solidarietà, istituito nel 2017 in accordo con la Fondazione Romagna Solidale e patrocinato dal Comune di Cesena, con l’obiettivo di aiutare i nuclei familiari in difficoltà.
L’importo complessivo stanziato quest’anno per questi interventi ammonta a circa 50mila euro.
Attiva da oltre 20 anni a Cesena e da alcuni anni anche a Cesenatico, nel 2021 la mensa Caritas ha distribuito circa 17mila pasti, mentre quest’anno si è già arrivati a quota 12mila. In media, sono una sessantina ogni giorno (30 a Cesena e altrettante a Cesenatico) le persone che riescono a mangiare grazie a questo servizio.
“Non neghiamo un piatto a nessuno – specifica il direttore Ivan Bartoletti Stella-, ma dove è possibile cerchiamo di attivare, attraverso lo sportello di ascolto, percorsi di accompagnamento per superare la situazione di bisogno. I frequentatori della mensa sono in gran parte persone senza fissa dimora, ma c’è anche chi, per i motivi più diversi, è scivolato in una condizione di difficoltà economica”.
“Purtroppo, nelle condizioni attuali – continua il direttore - riusciamo a tenere aperto solo a pranzo, e per la cena forniamo con panini. Ci piacerebbe riuscire ad aprire anche di sera ed è uno degli obiettivi che ci siamo prefissati per l’anno prossimo, insieme alla ricerca della nuova sede”.
Già, perché la mensa Caritas presto dovrà traslocare. Attualmente, infatti, è ospitata all’interno dell’ex Roverella dove però stanno per iniziare i lavori di ristrutturazione che riguarderanno l’intero complesso.
“Stiamo già guardandoci intorno per trovare una sistemazione adeguata che possa contare anche su una cucina attrezzata, ora assente. E visto che nel 2023 la Caritas di Cesena festeggia 50 anni di attività, vorremmo essere pronti in tempo per questo importante anniversario”.
Il Fondo solidarietà – come si è detto – è stato attivato nel 2017 tramite un accordo siglato con la Fondazione Romagna Solidale e la sua finalità è quella di sostenere persone e famiglie residenti a Cesena e negli altri Comuni del comprensorio cesenate che si trovino in condizioni di difficoltà economica temporanea. Lo fa con interventi specifici e mirati, come l’acquisto dei libri scolastici e, soprattutto, il pagamento delle bollette, sulla base delle richieste segnalate da Caritas tramite il proprio centro di ascolto e le parrocchie.
“Da gennaio a oggi – riferisce Ivan Bartoletti Stella – tramite il fondo abbiamo pagato circa 25.300 euro di bollette. Tra l’altro, quest’anno è stato leggermente alzato il tetto massimo erogabile per famiglia, che prima era di 1000 euro. Non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi: certo si prefigurano situazioni preoccupanti e noi cercheremo di fare tutto il possibile”.
Ma già da tempo le richieste di aiuto sono in aumento e i bisogni sono molti e diversi: perdita di lavoro, precarietà, l’impossibilità di far fronte a spese impreviste… Uno dei problemi più gravi che la Caritas di Cesena registra è quello della casa, con crescita degli sfratti e difficoltà di reperire alloggi in affitto a condizioni abbordabili. C’è poi da pensare ai profughi ucraini: la risposta generosa di molti cesenati ha permesso finora di far fronte all’accoglienza, ma bisognerà continuare a farlo anche nei prossimi mesi. Insomma, l’inverno che arriva si preannuncia davvero complicato.