“GIOVANI IN COSTRUZIONE” CON L’ASSOCIAZIONE IL PELLICANO

Contrastare il disagio giovanile (in preoccupante aumento con la pandemia) attraverso interventi educativi e azioni di prevenzione: questi gli obiettivi di “Giovani In Costruzione”, il progetto realizzato fra marzo e agosto da Il Pellicano, associazione di promozione sociale sorta nel 2005, che fa capo alle suore della Sacra Famiglia.

Il progetto ha potuto contare sul contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena che, già in passato, aveva sostenuto l’associazione (ad esempio, dando un sostegno, nel 2019, per i lavori di efficientamento degli impianti nei locali che ne ospitano le attività).

Con “Giovani In Costruzione” sono stati portati avanti due filoni di intervento.

Il primo si è occupato dei ragazzi colpiti da provvedimento di sospensione, proponendo loro di occupare il tempo della sospensione con attività socialmente utili. Di fatto, è stato potenziato il percorso educativo già intrapreso con il progetto "Fuori classe ma... con classe" (realizzato in collaborazione con le scuole superiori di secondo grado,, in particolare istituto Versari-Macrelli e istituto Comandini). Nel concreto, gli studenti colpiti da un provvedimento di sospensione sono stati accolti, a piccoli gruppi (2- 3 per ogni mattina di attività) nel centro di aggregazione giovanile Binario 5 per poi affrontare momenti di impegno presso alcune realtà di volontariato del territorio. Il numero dei ragazzi è stato appositamente tenuto basso, per facilitare la relazione e la conoscenza degli stessi. Al termine di ogni mattinata, i ragazzi venivano coinvolti dall'educatore in un momento di confronto e riflessione sulle attività svolte, su sé stessi e sui propri comportamenti. L’idea di fondo, infatti, era quella di dare contenuti di valore al tempo della sospensione, spingere i ragazzi a riflettere sui propri comportamenti, far conoscere realtà di volontariato del territorio e, infine, collaborare con l’istituzione scolastica nella gestione/riduzione della devianza e della dispersione scolastica.

Il secondo filone di intervento si è sviluppato durante l’estate, avendo come base il centro educativo Cantiere 411, e si è rivolto a ragazzi e ragazze per aiutarli a mettere in gioco le loro capacità e riflettere su loro stessi e il loro ruolo nel mondo. I ragazzi partecipanti – una decina in tutto – sono stati coinvolti, individualmente o in gruppo, in un ampio ventaglio di attività, da quelle manuali (come, ad esempio, la raccolta frutta e ortaggi, la cura di orto   e giardino, la selezione di materiali da destinare a soggetti svantaggiati) a quelle più creative (come cucinare, dipingere, cimentarsi con la scrittura creativa). Non sono mancate attività ludiche, incontri, uscite sul territorio e un soggiorno di alcuni giorni a Chiusi della Verna, presso la casa dell’Istituto Lega – Suore Francescane della Sacra Famiglia, durante il quale i giovani hanno vissuto momenti di servizio, riflessione personale, dialogo e confronto in gruppo.

Esperienze apparentemente semplici e comuni, ma che difficilmente i ragazzi protagonisti avrebbero potuto vivere nei loro normali contesti di vita. E in questo modo – come sottolineano i responsabili del progetto - hanno potuto dare valore al tempo e alle loro capacità, scoprire e coltivare i loro talenti, riflettere su sé stessi, allenarsi al dialogo e alla collaborazione con gli altri, sentirsi utili. Traguardi davvero importanti, soprattutto a quell’età.